333 7678652 / 347 0587825 belmonteu@libero.it
Seleziona una pagina

Nata il 18 giugno 1926, primogenita di tre sorelle, in una famiglia di estrazione borghese di origini ungheresi (il padre era medico chirurgo, poi ortopedico a Genova, già proprietario del Castello di Monteu Roero e studioso e scrittore di storia locale legata al castello stesso, la madre Attilia coltivava le arti e in particolare la pittura), iniziò in giovanissima età a dipingere, iscrivendosi al Liceo artistico di Genova, città in cui la famiglia si era trasferita nel 1940. Con lo scoppio della guerra i Pachner sfollarono a Monteu Roero e qui la giovane Fiorella frequentò la pittrice Evangelina Alciati, che divenne la sua prima maestra e nella quale rivedrà, per tutta la vita, un riferimento imprescindibile. Subito dopo la seconda Guerra Mondiale si iscrisse all’Accademia Ligustica di Genova, dove conobbe e frequentò Eugenio Carmi, Emilio Scanavino e il professore di storia dell’arte Giannetto Fieschi.

Nel 1947 iniziò a frequentare i corsi presso la scuola di Composizione pittorica di Felice Casorati, nei celebri spazi di via Mazzini a Torino.

Michela Pachner espose per la prima volta alla mostra del concorso Arti figurative (Genova, Palazzo Bianco, 12-20 dicembre 1949), insieme al fidanzato Giovanni Pron, che avrebbe sposato l’anno successivo. Negli anni Cinquanta firmò cataloghi e mostre utilizzando il doppio cognome “Pron Pachner”.

Dopo una fase di ricerca e studio, negli anni Sessanta si avvicinò alla scultura, realizzando la serie degli Acciai, che ottennero un certo successo nell’ambiente sperimentale torinese, estremamente internazionale e dal quale sarebbe nato il gruppo dell’Arte Povera, proprio intorno alla galleria Christian Stein, in cui fino ai primi anni Settanta Michela Pachner espose in occasione di varie collettive.

Trasversalmente, per un lungo periodo della propria esistenza, realizzò i pannelli fieristici per la ditta Cromoflex, produttrice di lamé, materiale estremamente utilizzato anche nella creazione della serie dei plexigass.

Alle metà degli anni Settanta l’artista maturò la separazione dal sistema dell’arte torinese, nel quale Michela Pachner non sentiva la libertà necessaria alle proprie scelte espressive. Da questo momento si aprì una nuova fase, in cui alla sperimentazione artistica si unirono le ricerche in vari ambiti, in particolare legati alla sfera del comportamento.

Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, dopo un percorso breve e travagliato come arteterapeuta a Collegno, Michela Pachner si avvicinò alla filosofia di Osho Rajneesh, frequentando con assiduità la comunità indiana e internazionale che si era creata intorno alla sua figura: fino agli anni Duemila si ripeteranno i viaggi a Poona e Goa e negli Stati Uniti.

Tra gli anni Ottanta e Novanta presero forma anche le esperienze del Laboratorio della norma, la sua casa-studio sulla collina di Torino, in cui non esisteva distinzione tra lo spazio del quotidiano e quello della creazione.

Sullo spunto dettato dalle importanti opere presenti nel Castello di Monteu Roero e nell’area destinata a laboratorio/studio ubicato in un area del maniero roerino, è nata l’idea di un’originale mostra itinerante da svolgersi in parte negli importanti locali del Castello ed in parte nelle rocche del Roero dove la stessa Michela aveva esposto alcune sue opere dedicate alle conchiglie fossili.

Stretta collaborazione verrà apportata dagli eredi dell’artista e proprietari di innumerevoli opere mediante prestito di parte della collezione.

In particolare tutte le opere verranno correttamente disposte ed illuminate mediante particolari sistemi all’interno delle sale del Castello. Alcune di esse verranno riprodotte su materiale resistente alle intemperie per essere sistemate sulle pareti sabbiose delle rocche  ad imitazione di una mostra svoltasi negli anni 70 e documentata in più fotografie. Altre opere presenti su cataloghi e volumi d’arte verranno riprodotte ed esposte con allegate didascalie dedicate.

 Verrà realizzato apposito catalogo a colori completo di biografia, recensioni, critiche e fotografie delle opere esposte.