larghi ma corti scavati nelle colline adiacenti alle abitazioni ed utilizzati come deposito anche di attrezzi e macchinari, a volte anche utilizzati come stalla o ricovero di animali oppure anche come abitazione. Le famose “case grotta” presenti a Matera ne sono esempio e ne esistono anche a Monteu con soffitti anneriti dal fuoco e testimonianze di vita vissuta. Si trovavano spesso fuori dai centri abitati ed in prossimità degli appezzamenti di famiglia e permettevano un facile riparo dalle avversità atmosferiche improvvise quando il ritorno a casa era presarticolarmente difficile data la lontananza. In questi territori del Roero, dove le pareti verticali sabbiose delle Rocche permettevano i facili lavori di scavo, sostituivano i seppur tipici “ciabot” (casupola – piccola casetta). Il ciabot veniva realizzato anch’esso in aperta campagna, spesso nelle vigne sparse sul territorio e serviva anch’esso da riparo per le intemperie o come ricovero attrezzi agricoli. A volte venivano utilizzati come veri e propri posti di guardia, infatti un tempo briganti e ladri agivano molto sovente e quindi i proprietari degli appezzamenti nascosti nei ciabot difendevano i loro raccolti. Il ciabot con la sua copertura in coppi serviva altresì per raccogliere l’acqua piovana convogliata nelle cisterne adiacenti per permettere il travaso nelle “bunse” (piccolo recipiente) per poter fare i miscugli con rame in polvere per trattare le viti e gli alberi da frutta